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Lenti progressive e adattamento: il canale di progressione

Lenti progressive: il momento è arrivato anche per te. Non riesci più a vedere chiaramente il testo del libro che stai leggendo e in ufficio mettere a fuoco le parole che stai scrivendo diventa un’impresa faticosa. I tuoi amici te l’avevano detto, la presbiopia arriverà anche a te!

È ora di scegliere una nuova montatura per le lenti progressive! Ma tu storci il naso, perché sai bene a cosa andrai incontro: prove su prove per abituarti ai nuovi occhiali, disagi nell’adattamento, confusione su quali lenti scegliere.

In questo e nei prossimi due articoli affronteremo proprio questo problema: la difficoltà di adattamento alle lenti progressive, che può dipendere dall’ampiezza e dalla lunghezza del canale di progressione, dalla centratura delle lenti e dalla gradazione stessa. Segui i nostri consigli e quando ti recherai dall’ottico per scegliere i tuoi nuovi occhiali progressivi avrai le idee molto più chiare. Vedrai che sarà più semplice di quanto credi!

Affrontiamo un problema alla volta.

Ricordi cos’è il canale di progressione? È quella zona intermedia della lente che accompagna gli occhi dalla visione da lontano a quella da vicino. I maggiori disagi nell’adattamento alle lenti progressive dipendono proprio da questo canale, che dovrebbe essere il più ampio possibile per accompagnare dolcemente il tuo sguardo.

Però, per definizione, la parola canale implica qualcosa di non ampio, una strettoia di scorrimento, piuttosto. Una lente progressiva di qualità, però, dovrebbe avere il canale più ampio possibile, per favorire il passaggio da una zona all’altra in maniera graduale, fluida e naturale. E tutte le ricerche nel campo dell’ottica, infatti, stanno andando in questa direzione.

E la lunghezza del canale? Anche questa è importante?

Importantissima. Vi siete mai chiesti perché le persone di una certa età tendono ad avere montature oversize? Non è questione di moda. O meglio, non sempre. Generalmente gli occhiali progressivi hanno un canale lungo, infatti la maggior parte di questi modelli ha delle lenti verticalmente ampie. In tempi più recenti, però, si è cercato di accorciare il canale di progressione per poter accontentare anche chi predilige montature più strette. Il canale corto sicuramente rende più agevole la lettura, perché non è necessario abbassare troppo gli occhi, però così la zona intermedia della lente risulta inevitabilmente ridotta.

Allora cos’è meglio, un canale lungo o corto?

Dipende da ognuno di noi. Infatti è bene evitare i fai-da-te online e farsi guidare dal proprio ottico nella scelta delle lenti progressive, per una massima personalizzazione.

In linea di massima, se utilizziamo già occhiali progressivi, meglio non cambiare forma drasticamente e usare la lente abituale come punto di partenza. Se si tratta dei primi occhiali multifocali o progressivi, invece, è necessario prestare attenzione alla distanza degli occhi dalla lente (maggiore è la distanza, maggiore dovrà essere la lunghezza del canale) o al cosiddetto angolo pantoscopico, ovvero l’inclinazione del bordo inferiore della lente verso la guancia (più ampio è quest’angolo, più corto sarà il canale di progressione).

Insomma non c’è una regola valida per tutti e per sempre, perché ognuno di noi è diverso e con le proprie peculiarità. Seguito da un ottico che si prenda cura di te, che risponda a tutte le tue domande e ti segua passo per passo, riuscirai a ottenere le tue lenti progressive perfette.

Nei prossimi articoli ci occuperemo delle altre due problematiche da affrontare e superare: la centratura della lente progressiva e la sua gradazione. Resta con noi!

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